Amplificato dalle condivisioni sui social network il retro-pensiero complottista fonda il suo crescente successo sull’offerta di risposte semplici alla complessità degli eventi che ci circondano. Si può decidere di abbracciare placidamente le teorie che sbocciano in continuazione su oscuri blog così come si può seppellire sotto una risata dissacrante complotti e macchinazioni segrete. Qualcuno furbescamente consapevole della capacità di affabulare insita in queste idee ne ha prese in prestito una buona manciata e ci ha addirittura costruito intorno un partito.

Cristiano Brignola e Alex Agni hanno invece deciso di dare vita fumettistica al corpus di teorie complottiste erigendole a colonne della realtà nell’universo narrativo di Vedic Riot, serie edita da Absoluteblack che racconta la lotta dei figli di Zu, una via di mezzo tra una cellula terroristica e una sacca di resistenza impegnata a contrastare il dominio degli Illuminati, manovratori che dall’ombra condizionano masse, governi e piccoli eventi quotidiani per assicurarsi l’adesione a modelli innocui o irraggiungibili.

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Se questa descrizione vi ricorda qualcosa non è colpa di un bug nella matrice, Matrix è una fonte di ispirazione piuttosto esplicita, ma non certo l’unica. Le vicende di Silvia, finita suo malgrado nell’ingranaggio dello scontro tra figli di Zu e Illuminati, grondano di riferimenti che si muovono su diversi livelli e rivelano un gran lavoro di studio da parte dei due autori.

Opere di fantascienza come l’epopea di Wachowski o i Men in Black – così vengono chiamate le forze di poliza al soldo degli Illuminati – balzano subito all’occhio, ma scavando si scopre che ogni pagina gronda di citazioni a titoli di canzoni, testi musicali, religioni caraibiche, complottismo da due soldi e teorie anarchiche. Un delizioso pastiche di cultura pop che trova il suo apice nella scena dell’iniziazione del secondo volume, in cui Lady Gaga, Jay Z e Kanye West servono da vassalli nell’orgiastico banchetto degli Illuminati.

C’è soprattutto tanto buon fumetto tra i punti di riferimenti usati da Vedict Riot, a partire da The Invisibles di Grant Morrison, fonte di ispirazione primaria per lo stesso Matrix, passando per Animal Man dello stesso autore scozzese fino all’italico John Doe. Tutte opere, raffigurate per altro esplicitamente in una vignetta, con cui Vedic Riot condivide la tentazione di giocare con la quarta parrete che separata il foglio di carta dal lettore.

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Seppure un poco acerbo in alcuni frangenti, in particolare nel primo volume, Vedic Riot ha l’indubbio merito di presentare una propria originale interpretazione di tematiche già note su cui si incastrano rimandi più oscuri e complessi, sbandierando con orgoglio la sua natura derivativa pur senza perdere mai la propria identità tra il drammatico e il grottesco perfettamente supportata dai disegni in scala di grigio di Alex Agni e dai testi ermetici di Cristiano Brignola.

L’autoproduzione non è naturalmente esente da difetti, ciò è vero soprattutto per il primo volume che presenta un andamento della narrazione fin troppo complesso e alcuni problemi di brossura; piccoli problemi limati con abilità e attenzione già nel secondo volume a dimostrazione della cura e della passione riversati in quest’opera dai due giovani autori.

SCHEDA TECNICA

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Titolo: Vedic Riot 1 – Noi siamo figli di Zu
Autori: Cristiano Brignola (testi) & Alex Agni (disegni)
Pagine: 48
Prezzo: 6,66 euro
Editore: Absoluteblack

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Titolo: Vedic Riot 2 – Bulldozer of love
Autori: Cristiano Brignola (testi) & Alex Agni (disegni)
Pagine: 48
Prezzo: 6 euro
Editore: Absoluteblack



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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5 Comments

  1. Il complottismo è una tendenza molto comune dei nostri
    giorni.Lo afferma anche un articolo su Focus in cui si legge che essendo la
    popolazione delusa da governi ed istituzioni si è più inclini a trovare
    complotti ovunque.Secondo voi è corretto?

    1. Questo è vero ma su internet girano tante bufale su questo tema..bisogna distinguere,vedere la fonte ecc.

    2. Secondo me non è corretto mettere in dubbio tutto e tutti ma credo anche che sia più che giusto informarsi e farsi una idea personale sul mondo che ci circonda!

  2. Nella mia visione delle cose, il complottismo propone risposte semplici a domande complesse. Per farsi un’opinioni su argomenti complicati come l’economia o la fisica è necessario un certo impegno, diverso tempo libero, e la volontà di impegnarsi per verificare quel che si legge e controllare l’affidabilità delle fonti. Un lavoro che buona parte della popolazione pare non a vere voglia di sobbarcarsi: ben vengano dunque risposte preconfezionate, e fa nulla se basterebbe una ricerca su Google per smontarle.

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